giovedì 5 settembre 2013

Dolly Miao

Il mio Gatto ormai comincia ad essere un po' senior-otto (vedi vecchiotto, maturo...) ha ormai 10 anni. Anche se è vero che fra un sonno e una assenza a volte gioca ancora come un tenero cucciolotto e che certi gatti superano i 20 anni di esistenza terrena, a volte penso al tempo che passa.  

Allora uno fantastica perfino attorno alla clonazione (oh, mostruosità...?) L'orrore diluito dell'eternità forzata. L'angoscia della morte che è gelida resa invece dinamica.  

Ma quella creaturina aliena, sconosciuta e tremenda chi sarebbe mai? Non avrebbe i suoi "difetti", quello che ci rende unci e veramente belli, figurarsi un gatto, non avrebbe il suo occhietto da Pierrot, il dentone tricheco, la camminata un po' blesa, la pigrizia pari solo alla golosità.  

Il vissuto e la felicità in comune che lega fra loro gli esseri.  

E i suoi pregi tanto apprezzati, come la calma serafica (unita però alla fermezza più irresistibile se solo si ricorda di avere dei desideri e una forza psichica alla enne.) una bontà intrinseca, l'ingenuità commovente di fidarsi di nuovo quasi sempre. E le sue fusa? Non tutti i gatti sono dotati allo stesso modo in quest'arte sunlime, dipende dall' imprinting di quell'essere impareggiabile (e quasi divino a ben guardare) che è mamma-gatta, sembra.

Anzi, quella povera "creatura" non avrebbe neanche mai avuto una mamma-gatta...  

E non avrebbe il suo oroscopo, che è ariete ascendente scorpione con marte in capricorno ma venere in pesci... un temperamento unico e certo non ripetibile sinteticamente.  

Sarebbe una punizione e un rimpianto continui.

La tortura per non aver riconosciuto che la vera eternità per noi esiste solo nell'intuire che l'amore è l'unica forza che può ingannare per sempre le leggi del tempo.    

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